IMAM Romeo RO-57 Prototipo Special Hobby 1/72

IMAM Romeo RO-57

SPECIAL HOBBY SCALA 1/72

 

Costruire questo modello è stato veramente piacevole e allo stesso tempo impegnativo, permettendomi di impiegare nuove soluzioni costruttive e pittoriche da adattare alla scala principe nel modellismo l’1/72.

Al contrario d’alcuni modellisti, a me, piace variare sia come scala, sia come epoca.

Il mio primo amore rimangono i jet, non c’è dubbio però, sono convinto che costruire modelli in scale, periodi e tipologie diverse, aiuti il singolo modellista a non fossilizzarsi e a migliorare le proprie tecniche, affinandole e soprattutto a mettersi in gioco.  Credo che un modello in scala piccola, con qualche difetto possa essere anche tralasciato, e rimanga sempre un “modellino” al contrario di uno in scala più grande che invece, può essere scambiato per un giocattolo ma, bando alle ciance e cominciamo la costrizione.

Il box art del kit rappresenta il prototipo dell’aereo, MM 407, ben diverso dal contenuto della scatola, in altre parole un esemplare operativo. L’idea di costruire il modello con la mimetica a tre colori, tipica della Regia Aeronautica, è stata l’input, per affrontare la piccola conversione del kit. Le informazioni per costruire un prototipo sono poche e legate a solo tre foto, e nessun disegno tecnico. Queste tre foto sono contenute in un’ unica fonte di riferimento, il numero 74 2000 della rivista Aerofan, edita da Giorgio Apostolo (www.apostoloeditore.com) procuratami dal mio amico Mirko, dove sono pubblicate le uniche tre foto del prototipo alle quali ho fatto riferimento.

Quando Jay mi ha richiesto la costruzione di questo modello con la livrea mimetica, ignoravo che il RO-57 prototipo fosse l’unico a portarla. Infatti, gli esemplari di serie vestivano la mimetica del tipo continentale, superfici superiori in Verde Oliva Scuro 2 e Grigio Azzurro Chiaro 1, mimetica che sinceramente a me non è mai piaciuta, perché l’avevo sempre trovata anonima e i due colori sono troppo contrasti tra loro, quindi ho accettato la sfida!

Il prototipo, aveva queste caratteristiche che lo distinguevano, dagli aerei operativi. Cappottina in tre parti, cerchioni ruote senza copertura e ruotino posteriore retrattile.

 

Cockpit

Gli interni in resina del kit sono stati arricchiti con la struttura tubolare, riprodotta con tondini da 0,5 mm Evergreen e fili di rame, su base del fratello maggiore in scala 1/48 e dipinti in Verde Anticorrosione, da me interpretato con base Gunze H 74 e ritoccato con colori Vallejo con mescole compatibili e dipinto a contrasto.  Dopo aver dipinto e montato il pannello strumenti ho aggiunto il collimatore dotato di un rettangolo in acetato, che ha sostituito l’elemento in resina.

Unite le fusoliere ho tagliato parte della gobba anti cappottamento per circa quattro mm, facendo questo calcolo con delle proporzioni a vista rispetto alle foto in mio possesso e, per poi usarla come master per la termoformatura della parte trasparente, a sua volta diviso in tre parti, incollate per ultime per non danneggiarle durante le fasi di montaggio, allo stesso modo, il trasparente del kit, è stato usato come dima, per la termoformare, i nuovi elementi in acetato.

 

Ali e Motori

Le ali sono state debitamente assottigliate dall’interno e incollate con colla liquida per capillarità. L’uso dello stucco è stato del tutto superfluo.  Nel frattempo sono passato a dettagliare la zona motori, aggiungendo alle stelle in resina rappresentanti i due Fiat A 74, le aste dei bilancieri e i fili d’accensione delle candele, in filo di rame.

Le tre pale delle eliche sono state affinate e munite di perni in rame e incollate con angolo corretto a 120°, nel mozzo in resina, e poste in sede, solo a fine lavoro con le rispettive ogive corrette fornite.

Dopo aver dettagliato le stelle dei motori, subito dopo nelle gondole posteriori, possono essere dettagliati i carrello e il suo vano. Il complesso delle gambe di plastica, ha un’articolazione molto particolare che lo rende fragile, per cui ho badato a rifare l’intera struttura con dei tubetti in rame collegati tra loro mediante le spine d’acciaio armonico e incollati con colla ciano acrilica liquida, ottenendo una struttura solida e robusta, che ho dovuto incollare prima della verniciatura. Il colore delle gambe carrello è in alluminio, mentre i vani delle stesse sono in Verde Anticorrosione, con lavaggi in tinte scure per far risaltare i particolari costruiti. L’alloggiamento del ruotino di coda è fornito in resina che però non è corretto nella posizione dello stelo della ruota stessa. Infatti, la posizione corretta, come si evince dalle foto, è arretrata, posta vicino al timone di coda. Ho dovuto ricavare una nuova sede, mediante un nuovo foro per poi sfruttare quello esistente per simulare il meccanismo di chiusura dei portelli, a loro volta sensibilmente assottigliati per avere un’effetto in scala ragionevole. Stesso trattamento hanno ricevuto quelli anteriori in quattro parti, a loro volta rivettati e muniti di bracci di chiusura da collegare alle gambe di forza, solo a fine verniciatura.

 

Assemblaggio

Con pochi passaggi costruttivi mi sono ritrovato il modello finito. Per gli stabilizzatori ho aggiunto un perno in rame conferendo loro maggiore solidità e allineamento. Tutte le linee perse, durante la carteggiatura sono state riprese mediante incisione. Il modello è stato trattato con pasta lucidante della Gunze, ridonandogli lucentezza, così pronto per la fase successiva.

 

Verniciatura e Decalcomanie

Verniciare un modello della Regia Aeronautica è sempre un terno a lotto. Non si sa mai se si stanno utilizzando le tinte corrette. Comunque, consultando il volume Schemi e Colori della Regia Aeronautica, nella tabella dei costruttori, sono risalito alle tinte presunte usate nel periodo del 1939.

I colori impiegati sono: Verde Mimetico 3, Giallo Mimetico 4 e Bruno Mimetico, per le superfici superiori, mentre quelle inferiori sono Grigio Mimetico.

La copertina del box art del kit, ritrae un esemplare con la mimetica a “uovo in camicia”, tipica del Macchi 200, non corretta per il RO-57, per altro unico esemplare a macchie gialle e bruno, su fondo mimetico. Ho scelto i colori Gunze per riprodurre la mimetica. (V. Tabella)

 

Verde Mimetico 3 = FS 34102 =Gunze H 303

Giallo Mimetico 4 = FS 30266 =Gunze H 71

Bruno Mimetico = FS 30215 =Gunze H310 - 60%  + H7 - 20% + H14  - 20%

Grigio Mimetico = FS 36293 = Gunze H 317+bianco.

 

I colori principali, ossia, verde e grigio, possono essere spruzzati con un aerografo qualunque, mentre la mimetica è stata realizzata mediante un aerografo per rifiniture che consente enorme controllo, per eseguire delle macchie piccole e precise.

Nel mio caso ho usato un Evolution della Harder&Steenbek e un Iwata Hp BH Hi Line.

In linea di massima ciò che fa la differenza è la diluizione del colore. Infatti, per eseguire della macchie così piccole e precise, uso sempre alcool e non il diluente, questo perché , mi permette di avere un controllo superiore nella diluizione del colore ed una rapida essiccazione del colore stesso. Ogni macchia sarà saturata con leggeri passaggi di colore, riuscendo ad avere un disegno molto preciso e sottile, e facilmente correggibili in caso di errori.

Le mimetiche degli aerei italiani durante la seconda guerra mondiali erano tra le più varie e complicate, quindi ho impiegato alcune ore per dipingere il modello. Il passo finale, per conferire ai colori un aspetto impastato, tipico di alcuni velivoli, sarà quello di aerografare del colore verde , molto diluito, intorno al 90% da una certa distanza.

Il passo seguente è stato quello di dipingere il timone e due dischi ad 11 mm sulle ali con il  bianco, come base per il fasci littori ,solo per l’estradosso, in quanto del decals hanno il supporto trasparente.

Il lavoro si conclude,con due mani di trasparente lucido Tamiya, che preparerà le superfici per accogliere le decalcomanie. Queste, sono pochissime e di ottima qualità, e  per la loro posa mi sono servito del Mr. Softer, che ha fatto copiare alle stesse tutte le pennellature alla perfezione. Un paio di mani successive di trasparente lucido concluderà l’intero lavoro.

Per evidenziare tutte le pennellature mi sono servito dei nuovi liquidi sintetici della Tamiya, nero e marrone scuro, in maniera tale da non sacrificare le pannellature, per via della mimetica a chiazze fitte .Queste tinte sono coprenti al punto giusto e già diluite, facili da applicare e rimovibili dopo qualche minuto mediante un bastoncino cotonato o pennelli intrisi nel diluente sintetico o acqua ragia. Un leggero passaggio sarà d’obbligo per evidenziare i fumi di scarico, e non oltre dato che ho riprodotto un prototipo , quindi un velivolo con mini segni d’usura.  

A questo punto possono essere montati tutti i pezzi omessi durante il montaggio onde evitare rotture involontarie, come il tubo di Pitot, ruote ecc. durante le fasi precedenti.

Montare questo modello mi soddisfatto in pieno, oltre a farmi apprezzare le linee filanti di questo piccolo caccia bombardiere italiano della seconda guerra mondiale. Alla fine ci si ritrova con un piccolo gioiellino.

Per valorizzarlo in pieno, lo adagiato su una piccola basetta quadrata, proporzionata al modello riproducente un lembo del campo d’atterraggio.