EF-2000 Eurofighter Italeri 1/48

EF-2000 DA-7 Eurofighter Thypoon

Il Tifone, oggi, è la massima espressione della tecnologia aeronautica, frutto dell’impegno delle quattro nazioni che hanno partecipato, alla sua realizzazione.

Basti solo pensare al solo costo di questa macchina, che raggiunge cifre da capogiro (… si parla di duecento milioni d’euro, senza radar e software per il combattimento), per farsi un’idea di cosa possa essere questo Dream Fighter, che va ad affiancarsi agli altri aerei prodotti dagli USA, F-22 A Raptor, Francia, Rafale, e Svezia SAAB J-39.

Fatta questa piccola premessa, ho voluto aggiungere alla mia collezione, l’Efa con i colori della nostra nazione, che in futuro prossimo, rimpiazzerà l’ormai anziano Starfighter, messo a riposo con una solenne cerimonia un po’ di tempo fa…

 

Per realizzare il modello, mi sono servito del kit in quarantotto della nostrana ditta Italeri.

Il modello tutto sommato non è male ma, sono riuscito a montarlo secondo l’idea che, nella mia mente avevo architettato.

Mi sono procurato delle riviste aeronautiche, italiane e straniere, qualche foto da internet e in più dei disegni scaricati dal sito:. In più, mi sono servito delle fotoincisioni dell’Eduard, dedicate a questo specifico modello (ED 48-376).

L’aereo che ho scelto è il monoposto, siglato DA7. E’ importante affermare che trattandosi di un FSD, questi aerei sono soggetti a continue modifiche e configurazioni, armamento, sonde, ecc…

Un classico, ho cominciato dall’abitacolo, applicando le consolle foto incise, ricostruendo la manetta dei motori, aggiungendo pulsanti e leve, e quant’altro mancava. Con maggiore perizia ho montato e colorato il pannello strumenti, perché, secondo il mio parere, di un qualsiasi aereo il seggiolino ed il pannello principale, sono i parti che maggiormente sono in evidenza dell’osservatore.

Come dicevo, il seggiolino…La scatola fornisce una brutta copia del M.B. MK-10, montato solo sul DA-1, mentre sugli altri attualmente è di serie il M.B. MK-16. Ho semplicemente clonato in resina e modificato, quello presente nella scatola del Rafale della Revell. Problema risolto!

Il modello si monta senza grossi problemi, ma bisogna prestare attenzione alla presa d’aria e alla radice della semi la sinistra, dove si crea uno scalino che ho colmato con una striscia di plastica, e successivamente carteggiata con cura.

Ho preferito chiudere l’aerofreno, per non rovinare la bellissima silouette dell’aereo, affrontando dopo, diversi problemi per rimettere a posto le linee dei pannelli. Il segreto: è la pazienza…

Qualche tubetto idraulico è stato aggiunto anche ai tre vani dei carrelli, per non lasciarli completamente spogli ma, senza esagerare e inventare niente. Anche alle tre gambe, ho aggiunto le suddette tubature. Il colore dominante è il bianco lucido, e per evidenziare il tutto, ho usato il color fumo trasparente.

Un particolare che non deve essere omesso è l’auto costruzione della telecamera, di colore arancio, e le scatole dell’avionica dietro il seggiolino eiettabile, proprio nel canopy.

Per vivacizzare un po’ il modello, ho tagliato le superfici mobili, perchè, queste quando i velivoli sono a terra, sono in posizione inclinata così come le alette canard anteriori, si pongono in avanti scaricandosi l’impianto idraulico!

Non contento ho migliorato i missili Sidewinder, incrementando le alette posteriori, perché sono sotto-dimensionate e poi, mi sono auto-costruito il secondo DASS, uguale a quello di sinistra, copiandolo interamente in maniera simmetrica, perché la scatola fornisce l’inganno trainato, presente sui bi-posto.

Prima di passare alla verniciatura, ho passato il modello con carta abrasiva con diverse gradazioni. 800-1000 e 1200. Tutte rigorosamente bagnate ed infine ho lucidato la plastica con pasta abrasiva, in maniera da avere superfici completamente lisce e, non porose, prerogativa di alcuni modelli dell’Italeri (e non solo…).

La costruzione procede come da scatola, per poi arrivare velocemente alla verniciatura.

Avendo scelto a priori la versione italiana, la quale adotta un unico colore il grigio, questa particolare colorazione, tenderebbe ad appiattire il soggetto.

Osservando bene le foto, il colore in questione tende a variare, non ostante sia nuovo, e assume cromatismi diversi. Il radome poi, essendo di materiale composito, assume una tonalità più chiara dal resto dell’aereo, mentre le linee dei pannelli diventano più scure.

Ho pre-ombreggiato i pannelli con diverse tonalità di blu, mentre per il radome, ho dato come fondo il bianco, usato anche per le zone più esposte alla luce.

La stesura del colore generale è stata eseguite in tre mani molto leggere , per far trasparire il lavoro di fondo. La tinta usata è il grigio FS 36375, con l’aggiunta di un 15% di bianco per creare l’effetto scala.

Dopo qualche giorno ho ripassato il modello con vernice lucida preparandolo per l’applicazione delle decalcomanie. E qui viene il bello…

Applicate tutte quelle fornite, ho integrato gli stencils con i trasferibili a secco della Verlinden ma, non è stato sufficiente, perché ci sono dei particolari “avvisi” omessi nelle decals, molto evidenti e chiaramente distinguibili e leggibili nelle foto.

Ho deciso di realizzarli da me con il programma Photoshop, e devo affermare che la cosa mi è riuscita molto bene anche a livello di risoluzione, stampando a 750 dpi!

Purtroppo, solo il supporto trasparente non è stato all’altezza dei requisiti. Infatti, ho usato un foglio jet cal, il cui film è molto spesso, questo perché non avendo una stampante laser a colori, non potevo stampare su di un normale foglio decal trasparente.

A decalcomanie asciutte, ho passato un’altra mano di vernice lucida, per poi caricare nell’aerografo il color fumo trasparente della Gunze, con il quale, ho evidenziato tutti i pannelli dell’aereo.

Questa particolare fase di verniciatura, consente di dare un’impronta del tutto personale e allo stesso tempo, conferire al modello la vitalità che gli manca.

Ho completato l mio modello ripassandolo nuovamente con vernice semi opaca, e incollando tutte le parti più delicate e quelle che, canonicamente lasciamo per ultime, canopy, missili, carrelli ecc…